Over 60: produttivi per il PIL, ma anziani per la società

La nostra società è sostenuta dalle old generation. I giovanissimi e le loro famiglie oggi beneficiano economicamente e socialmente del contributo degli over sessanta, ora più che mai locomotiva di un Bel Paese che invecchia ogni giorno di più.

Secondo le rilevazioni ISTAT al 1° Gennaio 2011 ci sono in Italia 144,5 anziani ogni 100 giovani: processo demografico che persiste da qualche anno riconducibile ad alcuni indicatori come l’incremento della popolazione, la riduzione della popolazione giovanile e l’aumento della sopravvivenza. Nel rapporto “Noi Italia”, l’ Istituto Nazionale di Statistica, rileva un “indice di vecchiaia”, in Italia, maggiore rispetto al resto dell’Europa.

Eppure a fronte di un benessere garantito dal sostegno degli “over anta” si registra un certo disagio sociale legato all’invecchiamento. Siamo in presenza di un vero e proprio processo sociale, capace di amplificare l’aspetto biologico. E’ possibile addirittura sostenere che la terza età tenda quasi a costruirsi uno specifico status sociale. Quello che fa sentire l’anziano escluso dal sistema sociale è che la società stessa, ancorata fortemente ad elementi e valori produttivi.

Il contributo degli over sessanta è significativo nella nostra economia e ciò non soltanto per il famoso “welfare di terza generazione” che vede i giovani finanziati dalle generazioni precedenti , ma anche in termini di partecipazione al PIL ed in particolare al comparto del turismo.

Una ricerca condotta dal Censis conferma infatti la partecipazione sempre più attiva a viaggi turistici da parte degli over 65; il 37% dei post- sessantenni sono clienti dei tour operator, con lanascita di una nuova forma di turismo, strettamente “senior”. La vacanza per gli over 65 è un servizio che crea socializzazione perché interrompe un ritmo di vita monotona e tende a far rapportare l’anziano direttamente con il mondo esterno: è occasione per realizzare in senso di appartenenza ad un gruppo e ad una comunità che permette loro di evadere dalla routine quotidiana. Lo scopo del turisco sociale senior è proprio quello di favorire il miglioramento dell’immagine e del ruolo dell’anziano, nonché i suoi rapporti con il contesto sociale. È una pratica turistica che presta attenzione alle occasioni di socializzazione all’interno della vacanza, attraverso lo sviluppo di ricettività di tipo sociale.

La chiave di lettura è come sempre culturale. Nell’antica Grecia, nella Roma dei grandi imperatori, l’esperienza e la saggezza degli anziani è sempre stata considerata un ingrediente prezioso per lo sviluppo di una società sana. Oggi si apprezza il sostegno economico degli over sessanta e nel contempo si tende ad emarginare (se non a scopi business) gradualmente chi non è più in grado di contribuire alla produzione di reddito, perdendo in questo modo l’enorme bagaglio di conoscenze ed il contributo umano che le passate generazioni possono apportare ai nostri tempi. Che sia questo il vero limite di un’epoca che non sa apprendere dal passato?

Informazioni su Arianna Oliverio 5 Articoli
Sociologa , specializzata in ambito turistico e nell'analisi dei comportamenti del consumatore "no corporate", segue con attenzione il mondo della cultura e della moda come libera espressione dell'ingegno umano.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*