Monovolume e SUV, le intuizioni di Lee Iacocca ancora guidano l’industria dell’auto

Lee Iacocca è stato un gigante dell’industria automobilistica mondiale, ha guidato con piglio deciso prima la Ford e poi la Chrysler, salvandola dalla bancarotta. La sua è una storia americana, la storia di un ragazzino figlio di due immigrati che ha fatto una lunga gavetta per conquistare un “posto al sole” e che ha avuto alcune intuizioni geniali che ancora guidano l’industria dell’auto moderna.

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Lee Iacocca (vero nome Lido Anthony Iacocca) nasce il 15 ottobre 1924 ad Allentown (USA): i suoi genitori, di origine campana, sono proprietari di un ristorante. Nel 1942 si diploma e tre anni più tardi consegue la laurea in ingegneria industriale: dopo aver vinto una borsa di studio entra nella prestigiosa università di Princeton, dove si specializza in politica e materiali plastici.

La carriera in Ford

Nel 1946 Lee entra in Ford come ingegnere ma poco dopo chiede e ottiene di passare alla sezione marketing. Lavora come assistente alle vendite nella zona di Philadelphia e nel 1956 contribuisce ad incrementare le immatricolazioni di vetture dell’Ovale Blu nello stato della Pennsylvania con un’innovativa soluzione di finanziamento da lui creata, che viene adottata poco dopo in tutti gli USA.

Lee Iacocca viene quindi chiamato nel quartier generale di Dearborn e nel 1960 viene nominato vicepresidente e general manager del marchio Ford: è anche grazie a lui che nel 1964 vede la luce la sportiva Mustang, destinata ad entrare nel mito. Nel 1965 diventa vicepresidente del settore auto e veicoli commerciali dell’intero colosso statunitense e da vicepresidente esecutivo (carica ricoperta dal 1967) risolleva il brandMercury con la Cougar e la Marquis e lancia nel 1968 la Ford Escort e laLincoln Continental Mark III.

Nel 1970 viene chiamato a ricoprire l’importante ruolo di presidente Ford: l’anno seguente decide di puntare sulle compatte anche negli States con la Pinto ma viene licenziato nel 1978 – nonostante gli ottimi risultati economici del brand “yankee” – a causa di screzi con l’amministratore delegato Henry Ford II.

La carriera in Chrysler

Lee Iacocca trova subito posto in Chrysler e viene nominato presidente e amministratore delegato di un’azienda in forte crisi: per risolvere la situazione si circonda di collaboratori di fiducia provenienti dalla Ford, licenzia numerosi operai, vende la filiale europea del marchio nordamericano alla Peugeot e ottiene numerosi prestiti grazie alle garanzie del Congresso degli Stati Uniti.

Nel 1979 diventa presidente del consiglio d’amministrazione della società statunitense e la salva grazie ad una serie di progetti già proposti alla Casa dell’Ovale Blu e bocciati dalla dirigenza di quel marchio: tra i due più rilevanti segnaliamo il pianale K a trazione anteriore (introdotto nel 1981) condivisibile da numerosi modelli per risparmiare sui costi di produzione e, soprattutto, la Dodge Caravan, che lancerà la moda delle grandi monovolume.

Nel 1987 Chrysler acquista AMC (e, di conseguenza, il marchio Jeep) e nel 1992, anno nel quale Lee Iacocca va in pensione, vede la luce uno dei primi SUV della storia: la Grand Cherokee.

Dopo la pensione

Il 1995 è l’anno in cui Iacocca torna alla carica aiutando l’imprenditore Kirk Kerkorian nel tentativo (fallito) di scalata a Chrysler, nel 1999 entra nel mondo delle biciclette elettriche con la EV Global Motors mentre nel 2005 partecipa ad alcuni spot televisivi Chrysler.

Iacocca prestava volentieri la sua immagine per gli spot, anticipando anche in questo una tendenza che si sarebbe poi diffusa a macchia d’olio.

Informazioni su Marco Blaset 151 Articoli
Giornalista economico della Federazione Svizzera e Direttore di Outsider News.

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