Helicopter Money, quando il denaro piove dal cielo. La soluzione alla crisi da Coronavirus?

E’ tornato a farsi vivo il fantasma dell’helicopter money. Fantasma perché sono decenni che se ne parla, molti giurano che sarebbe la soluzione di tutto. Ma non è vero. Finora siamo solo alle battute. Chi aveva rilanciato l’helicopter money era stato un ex presidente della Federal Reserve americana, Ben Bernanke (giustamente soprannominato “Helicopter Ben”).

helicopter money

Bernanke, uno dei maggiori studiosi mondiali delle recessioni, aveva dichiarato che pur di non vedere l’America in recessione sarebbe andato personalmente a gettare dollari sulle città americane con un elicottero.

Per fortuna non c’è stato bisogno di arrivare a tanto. Ma il fantasma dell’helicopter money rispunta fuori ogni volta che la crisi si fa dura. Un economista italiano, Vaciago, ha anche introdotto una variante interessante: distribuiamo soldi, ma con scadenza a tre mesi. Vanno spesi cioè entro 90 giorni.

In Europa, da tempo, c’è chi sostiene che la Bce per combattere il pericolo della recessione in generale e degli effetti economici del Coronavirus in particolare dovrebbe semplicemente procurarsi gli elenchi, città per città, dei cittadini meno abbienti e poi versare direttamente sui conti correnti di queste famiglie dei soldi.

La questione è tornata a galla in queste ore di panico da Covid-19.
In realtà, prima di arrivare a tanto (dopo c’è solo la distribuzione diretta di pane e carne), la Bce ha ancora alcune armi nel suo arsenale. E ha fatto capire (ai mercati) che non esisterà a usarle.

Per ora, quindi, è escluso che qualcuno possa vedere arrivare sul proprio conto corrente qualche migliaio di euro, partiti da Francoforte e con gli omaggi della Lagarde. Non se ne parla proprio.  Poi del resto quanto potrebbe durare? Un mese, due mesi, tre mesi, poi le risorse finirebbero comunque.

E’ vero, invece, che la stessa Bce continua a lanciare allarmi: la situazione economica internazionale è pessima, e l’Europa ha fatto poco per mettersi in condizione di farvi fronte. Ma i politici europei preferiscono discutere di tutto, meno che di quello che dovrebbero fare.

E la colpa è anche un po’ di Mario Draghi, che in passato con le sue acrobazie finanziarie li ha sempre salvati. Sta diventando chiaro, ad esempio, che senza il famoso QE di Draghi l’Europa sarebbe già saltata da tempo.

Probabilmente è arrivato il momento di seguire altre strade, anzitutto di puntare il denaro dove può generare innovazione, indotto e posti di lavoro per far ripartire la macchina. Bisogna sicuramente strutturare delle forme di sussidio (più o meno lunghe) per chi è in difficoltà ma non a pioggia (Helicopter Money) perchè non ci sono risorse infinite.

Giuseppe Turani
Informazioni su Giuseppe Turani 56 Articoli
Giornalista economico e Direttore di "Uomini & Business". E' stato vice direttore de L'Espresso e di Affari e Finanza, supplemento economico de La Repubblica. Dal 1990 al 1992 è editorialista del Corriere della Sera, del mensile Capital e dei settimanali L'Europeo e Il Mondo. Ha scritto 32 libri.

1 Commento

  1. Non si vuole vedere la gallina dalle uova d’oro e nel frattempo si va verso il baratro. Bisogna stampare moneta e darla a tassi 0 all’imprenditoria: mini piccola media e grande di tutti i settori in particolare quelle che lavorano con le risorse naturali del territorio i quali creeranno economia reale e produrranno anche posti di lavoro. Scenderanno i costi di produzione, scenderà il costo del prodotto al consumo, il consumatore è più sollecitato a comprare e l’economia ripartirebbe. Altri ed eventuali. Felice Rao

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