Guerra Russia-Ucraina: a rischio le esportazioni di vino italiano

L’economia mondiale non fa in tempo a fare i conti con le conseguenze della pandemia, dal rincaro delle materie prime e dell’energia alla attesa impennata dell’inflazione, che una nuova emergenza tiene banco generando ancora più incertezza e instabilità.

L’invasione russa dell’Ucraina iniziata nella notte fra il 23 e il 24 febbraio scorsi, quando il presidente Vladimir Putin ha dato l’ordine di attacco autorizzando quella che è stata definita da lui stesso “un’operazione speciale per smilitarizzare il Paese”, sta già producendo i suoi effetti.

I primi, sul campo, più drammatici e atroci: perdite di vite umane, distruzione, violazione dei diritti di un popolo che non vuole piegarsi né arrendersi. I secondi, sui mercati, destinati a manifestarsi in un crescendo: la reazione a catena già ha avuto il suo prodromo nelle grandi perdite per i titoli azionari, con oro, gas e petrolio saliti invece alle stelle. Ma il panic selling che ha colpito le borse è solo l’inizio di una serie di ripercussioni che le economie mondiali devono prepararsi a gestire.

L’UE ha varato diverse sanzioni, agendo su finanza e tecnologia, con l’obiettivo di isolare la Russia, indebolire la sua capacità di modernizzazione, e bloccare l’accesso delle sue banche ai mercati finanziari europei. 

Sono in arrivo anche altre limitazioni volte a sfiancarne l’economia, ma le conseguenze inevitabilmente ricadranno anche sui paesi che con la Russia hanno da sempre intrattenuto relazioni di carattere commerciale. Ovviamente l’Italia non fa eccezione, quella enoica ancor meno.

Il vino Made in Italy in Russia nel 2021 è arrivato infatti a fruttare un giro di affari di 135 milioni di euro, un successo che ha visto l’Italia consolidarsi come brand: le etichette nostrane non solo sono apprezzate perché proposte in un assortimento vario e di alto livello qualitativo, ma anche perché rappresentano un’espressione di uno stile di vita percepito come sinonimo di raffinatezza, eleganza, esclusività. 

Questo è il motivo per il quale l’Italia è oggi in cima alla lista dei fornitori davanti alla Francia e alla Spagna, detenendo una quota di mercato del 30%. Tra le denominazioni più richieste Prosecco, Lambrusco, Asti spumante oltre ai vini Dop veneti, piemontesi, toscani e siciliani.

Una crescita sostenuta dell’11% rispetto al 2020, trainata dall’exploit degli spumanti con vendite cresciute del 25%, e destinata a frenare bruscamente a causa delle attese sanzioni di Mosca, delle criticità conseguenti al crollo del rublo oltre che per l’impennata dei costi energetici.

Le imprese vitivinicole italiane si troveranno a dover rinunciare anche ad un altro mercato importante in una fase di risalita degli ordini: in Ucraina, dove pure il Belpaese rappresenta il primo fornitore, nei primi 9 mesi del 2021 si era registrata una crescita delle importazioni del 20%, ancora una volta con le bollicine protagoniste indiscusse della scena. 

Non mancano poi i problemi di carattere finanziario: i pagamenti attesi da Mosca da parte di tante aziende vitivinicole italiane saranno probabilmente congelati per effetto delle sanzioni dell’UE alle banche russe e considerato lo stato di guerra anche le tutele assicurative verranno meno.

Non è un caso che il presidente francese Macron, in occasione dell’apertura del Salone dell’Agricoltura, abbia dichiarato che la guerra in Ucraina durerà ed è meglio avere un approccio resiliente, preparandosi alle conseguenze economiche soprattutto in termini di esportazioni.

E mentre le immagini delle code di camion alla frontiera lettone russa fanno il giro del mondo a sottolineare la precarietà delle relazioni commerciali con un paese in guerra, c’è chi già si proietta in avanti e immagina che alla tanta attesa 54esima edizione di Vinitaly che aprirà i battenti a Verona il 10 aprile, molto probabilmente si dovrà fare a meno dei buyer Russi e degli affari che potenzialmente avrebbero movimentato, con buona pace di una fetta importante del business delle aziende nostrane.

Informazioni su Angela Petroccione 20 Articoli
Giornalista, esperta di comunicazione, muove i primi passi nel settore assicurativo per passare a quello politico istituzionale e al farmaceutico. La sua passione negli anni la porta a dedicarsi alla consulenza di marketing nel settore vinicolo. Racconta dei suoi viaggi e degustazioni in giro per l’Italia nel suo blog Visvino.

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