È pur vero che ormai le tendenze non esistono proprio più, e che nello stesso momento va tutto e il contrario di tutto, sicché essere alla moda, oggi, vuol dire più o meno far quello che si preferisce, ciascuno come si vuole. Però, anche nel moltiplicarsi a volte folle di questo e di quello, alcuni fenomeni macro esistono e resistono, e ci raccontano dei tempi che stiamo vivendo.
Resiste ad esempio l’equazione, studiata e definita da serissimi sociologi, tra lunghezza delle gonne e temperie storica. In pratica, più le gonne sono corte, più i tempi sono spensierati e ottimisti. Al contrario, più si allungano e più mala tempora currunt. Sembra un giochino da maghi indovini, e invece si tratta di una analisi dalla precisione assoluta.
Nella moda, in questo momento, imperano ad esempio il lungo e il longuette. Da qualche parte resistono ancora gli abitini corti corti e assai strizzati, lunghi poco più che una t-shirt, ma in linea di massima le gambe sono coperte, molto coperte. Se ne è avuta una conferma definitiva, nelle scorse settimane, alle sfilate parigine dell’alta moda: dal new look rivisitato di Maria Grazia Chiuri per Dior agli anni trenta di Chanel, delle donne velate e misteriose di Giorgio Armani Privè, alle leggerezze in pastelli polverosi di Pierpaolo Piccioli per Valentino, non si è vista una gonna, una sola, che non sfiorasse il polpaccio, o che non si spingesse più in giù fino alla caviglia.
Certo, le signore che vestono couture di rado scoprono le gambe o indossano la mini. Sono pur sempre madame. Ma anche le madame, oggi, non sono più quelle di una volta, e lasciano certe usanze e certi protocolli ai manuali di storia. Le longuette dell’inverno che verrà dicono allora molto. Parlano dell’insicurezza e della paura generali, in questi momenti turbolenti e paurosi. Non sono tanto gonne conservatrici, quanto gonne che trasmettono un messaggio di eleganza tradizionale, aggiornata quel tanto che basta. Insomma, la moda dice a chiare lettere: mentre tutto va a rotoli, perché non recuperare un po’ di pudicizia? Velare è sempre meglio che esibire, e l’eleganza è una cura alle brutture della storia.
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