Arriva la moto senza pilota per migliorare la sicurezza stradale

I motociclisti perdono la vita ad un ritmo 28 volte superiore a quello dei conducenti di un’automobile. Un numero impressionante, ma ci rendiamo conto che i pericoli a cui ci espone una due ruote sono ben diversi da quelli concernenti una quattro ruote. Dunque, possiamo affermare che, in teoria, le moto potrebbero trarre decisamente maggior vantaggio dal recente boom nello sviluppo della tecnologia di assistenza alla guida. Si tratta di una sfida davvero unica, ma il sogno sembra ancor più realizzabile, grazie ad un nuovo video che vede protagonista una due ruote auto-guidata prodotta da BMW Motorrad, la divisione moto dell’azienda tedesca.

Un impegno per la sicurezza dei piloti

BMW Motorrad ha dichiarato di aver lavorato sulla tecnologia per più di due anni e l’impegno è stato dimostrato proprio in questo breve filmato, che mostra una moto BMW mentre sta percorrendo una pista di prova senza conducente, partendo da ferma, inclinandosi in curva e frenando da sola. Però, il progetto non sarebbe quello di vendere una moto completamente auto-guidata, ma di voler inserire parte della potente tecnologia nelle moto per offrire “maggiore stabilità in situazioni di guida critiche“. Proprio come le nuove auto, che continuano ad essere dotate di funzioni di sicurezza come la frenata d’emergenza automatica o il mantenimento della corsia di marcia, la divisione moto del marchio tedesco sembra voler semplicemente aiutare a ridurre gli incidenti più evitabili. E non è poco.

Una sfida

Tradurre queste funzioni di assistenza alla guida per renderle efficaci anche su una moto sarà indiscutibilmente una sfida. È possibile programmare un’auto che possa frenare evitando un possibile incidente, ma se lo si facesse con una moto il pilota potrebbe volar via in un batter d’occhio. Dato il livello di controllo che i motociclisti hanno sull’equilibrio del loro mezzo, anche sottili correzioni automatiche potrebbero creare addirittura nuovi pericoli. Allora, cosa si potrebbe fare?

Se le cose funzionassero…

Se BMW Motorrad potesse trovare un modo per far funzionare solo alcune di queste idee, potrebbe davvero alzare notevolmente l’asticella della sicurezza in moto e, di conseguenza, aumentare i suoi numeri di mercato. Naturalmente, il costo della progettazione è stato il grande motivo per cui questa idea è andata a rilento, pertanto tale tecnologia probabilmente non sarà inizialmente accessibile a tutti. Ciononostante è molto bello vedere che un grande marchio motociclistico sia disposto a mettere in campo qualche risorsa per fare progressi nel campo della sicurezza. Mentre Yamaha ha solo “armeggiato” con una moto robotica per diversi anni, mentre i recenti progressi in questo settore sono stati raggiunti realmente solo da piccole start-up.

Alberto Lattuada
Informazioni su Alberto Lattuada 25 Articoli
Lavora in ambito televisivo fin dal 2003, svolgendo tutti i ruoli fino a debuttare nel 2010 come regista. Inoltre, grazie agli studi umanistici completati all'Università Statale di Milano, scrive per diverse testate cartacee ed online, tra le più importanti: La Discussione, Sprint&Sport Lombardia, Motorionline, Calcio&Finanza e Omnimoto. Ama lo sport e soprattutto i motori, motociclista ed appassionato di auto trova sempre il modo di informare ed allietare i lettori con storie affascinanti ed appassionanti. Nel 2015 realizza il suo sogno di creare da zero un nuovo progetto web: Motorlands, un sito in lingua inglese dedicato alle auto e alle moto.

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