Come garantire maggiori tutele ai turisti: il caso Thomas Cook

Il Parlamento Europeo ha approvato giovedì 23 ottobre una risoluzione sull’impatto negativo del fallimento del Gruppo Thomas Cook sul turismo europeo. Il disastro provocato dal default del tour operator britannico ha però ottenuto un risultato positivo: ha messo in evidenza che l’Europa risulta essere la prima meta del turismo mondiale.

La società britannica Thomas Cook era il secondo più importante operatore turistico a livello mondiale e uno dei più antichi, con 178 anni di storia alle spalle, ed aveva ceduto nei mesi scorsi una quota del 17% del capitale al gruppo cinese FOSUN. Per il fallimento del gruppo britannico, circa 600mila persone sparse nel mondo si sono trovate senza assistenza e lontane da casa senza un viaggio alternativo per il rientro; il gruppo gestiva, infatti, hotel, resort e compagnie aeree in 16 Paesi servendo circa 19 milioni di persone all’anno.

Ebbene, tutto questo ha messo in luce una grave lacuna normativa in materia di tutela dei consumatori, dannosa per il “sistema turismo” europeo. A questo si aggiunga il quadro disastroso di migliaia di lavoratori  rimasti disoccupati e di migliaia di fornitori e filiali locali lasciate in balia di una condizione di grave difficoltà economica a causa di questo collasso.

La liquidazione del gruppo ha messo a rischio, infatti, 22mila posti di lavoro presenti in tutto il mondo, 9.000 dei quali nel Regno Unito, sede storica della Compagnia Thomas Cook, e 2500 in Spagna, oltre ad un migliaio in Grecia con il rischio di un effetto moltiplicatore non solo nel settore turistico, ma anche nei trasporti e in tutto l’indotto; danni che ricadono anche sull’immagine e sulla reputazione dell’Europa come meta turistica a livello mondiale.

Di tutto questo la risoluzione del Parlamento europeo ha tenuto conto rimarcando l’auspicio che le autorità competenti, negli Stati europei toccati da questo problema, provvedano a garantire i lavoratori della Thomas Cook collocati in esubero, ricevano le retribuzioni maturate e, quindi, ringraziando chi si è impegnato  per attuare piani di emergenza per il rientro dei viaggiatori lasciati senza soluzione alternativa al rientro preventivato con il gruppo Cook.

Nella risoluzione si invita però le autorità competenti “ad analizzare le cause del fallimento del gruppo” – per altro già prevedibile nei mesi e negli anni scorsi – “tenendo conto che le autorità britanniche erano già a conoscenza dei cambiamenti negativi nella situazione finanziaria del Gruppo, al fine di determinare se avrebbero potuto essere adottate misure preventive per evitarne l’improvviso collasso” allo scopo di anticipare future crisi ed elaborare politiche che mirino a ridurre i rischi simili.

Nella risoluzione il Parlamento europeo evidenzia, quindi, quanto sia necessario che “le autorità nazionali monitorino più efficacemente la situazione finanziaria delle compagnie aeree per evitare ai passeggeri europei situazioni di disagio come quelle imposte ai viaggiatori della Thomas Cook, alla luce del fatto che già 32 compagnie aeree hanno dichiarato bancarotta dall’inizio 2017” e che nell’aprile scorso l’autorità dell’Aviazioni civile del Regno Unito aveva concesso al Gruppo Thomas Cook un’ulteriore licenza per altri 12 mesi. Controlli particolarmente necessari visto che la Commissione europea è stata invitata dal Parlamento ad inserire il turismo tra le priorità della sua strategia programmatica e invitando la Commissione “ad individuare gli strumenti finanziari europei in grado di compensare i danni arrecati al settore, a contribuire al miglioramento della sua competitività, garantendo un elevato livello di tutela dei consumatori, assicurando un accesso rapido ed efficace a queste forme di tutela”.

Il caso della Thomas Cook non è un episodio isolato e potrebbe ripetersi in futuro, fatto questo da evitare assolutamente come si auspica nel rimarcare la necessità di una priorità strategica da attribuire al “turismo”.

Che cos’è il turismo per l’Europa?
La voce “turismo” rappresenta circa il 4% del PIL europeo impegnando un numero di lavoratori che si stima intorno ai 12,3 milioni e fornendo il 5% dei posti di lavoro totali, numeri che salgono arrivando a 27 milioni di lavoratori e circa il 12% dei posti lavoro totali se si considerano tutti gli altri settori a qualche titolo interessati dal turismo. E, a questo, va aggiunto come la UE sia la meta turistica mondiale numero 1 con una quota di mercato pari al 50,8% nel 2018; e, a questo, aggiungiamo le quote di Pil equivalenti e generate direttamente o indirettamente dal turismo, pari al 10,3% del Pil totale della UE nel 2018, cifra destinata a salire secondo le stime della UE all’11,2% del Pil entro il 2027.

Interventi degli Stati europei
In considerazione del fatto che il gruppo Cook ha provocato uno tsunami economico con conseguenti gravi danni, la risoluzione del Parlamento europeo riconosce “la necessità di un sostegno da parte degli Stati membri per far fronte alle conseguenze negative del Fondo Sociale Europeo e di altri strumenti UE affinché la Commissione Europea e gli  altri Stati elaborassero, a cadenze regolari, bandi di gara specifici circa il settore turistico” ponendo l’accento sulla “importanza di garantire che il mercato interno per i servizi di trasporto sia efficace mantenendo un elevato livello di tutela dei consumatori e dei lavoratori”; inoltre, segnala “come si debba sfruttare le ottime opportunità date dalla tecnologia digitale e dal mercato unico digitale, aiutando le imprese europee nel processo di transizione” e di “agevolare lo scambio di best practices tra Stati membri europei sul modo migliore di affrontare la chiusura della società”, al fine di “organizzare la ricerca di un acquirente per proseguire le attività della società nonostante la decisione dei proprietari originari di cessarle”.

Il caso Condor
Emblematico l’esempio di queste buone prassi è ciò che è accaduto in Germania con la compagnia aerea Condor che continuerà a volare. La tedesca Condor, travolta dal fallimento della Cook, riceverà 380 milioni di euro dal governo federale e dallo Stato dell’Assia. Condor sarà sostenuta anche da FTI, TUI e Alltours, che rappresentano le compagnie tedesche concorrenti della Condor e, al termine dell’operazione, la Condor sarà totalmente autonoma potendo restituire ai cieli i suoi 59 aerei e mantenere il posto di lavoro a 5mila dipendenti. Il tutto reso possibile dai 380 milioni di euro tedeschi che sono stati approvati dalla UE.

MiriamPaola Agili
Informazioni su MiriamPaola Agili 5 Articoli
Giornalista freelance dal 1989, "professionista" dal 2002, addetto stampa e consulente per la comunicazione per diversi clienti privati e con l'associazione ANDI Pavia per 7 anni. Ha fondato AgipaPress che dirige dal 2000; ad oggi ha 4 collaboratori. Ha lavorato 13 anni con il quotidiano pavese come collaboratore esterno, da sola coordinandosi con i capiredattori della città, dell'Oltrepò e della Lomellina, avviando e mantenendo per 8 anni aggiornata l'inchiesta sulla Fibronit di Broni conclusasi con una lunga vertenza legale.

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