Il linguaggio del corpo: le mani in tasca, un sorriso e la femminilità è di scena

Il corpo parla. Dice molto più di quanto pensiamo. Comunica con una lingua universale che quasi non conosce barriere nazionali, culturali, geografiche, e che trasmette emozioni in maniera inequivocabile da est a ovest e da nord a sud. Basta muoversi in una città qualsiasi senza conoscere l’idioma per accorgersene: guardando le espressioni e le pose della gente, si capisce parecchio.

Il modo in cui si porta il corpo trasmette sensazioni e modi di essere complessi, che raccontano evoluzioni culturali e del costume. Parlando di noi donne, ad esempio, c’è sempre il problema di dove mettere le mani per non far la figura delle belle statuine imbalsamate.

Sembra una questione da nulla, invece è un affair su cui si gioca la partita di consapevolezza, autostima, ruolo in società o nel lavoro, idea che si vuol proiettare di sé. Storicamente borse e borsette hanno molto aiutato, dai modelli tipo regina Elisabetta da reggere piegando in braccio alle tracolle sulle quali appoggiar la mano, dalle shopper grandi grandi da portare come amazzoni alla clutch da afferrare come oggetti contundenti per navigare party noiosi e celebrazioni black tie.

Anche il galateo è utile, ma la grazia e il contegno delle pose perbene, delle manine incrociate o delle braccia lungo i fianchi oggi poco si adattano alla durezza della vita metropolitana. Ecco che ci viene incontro la moda, che suggerisce di affondare le mani nelle tasche, come maschiacci o gamine ribelli.

Sulla passerella di Saint-Laurent, all’ultimo giro di sfilate parigine, quasi tutte le modelle avanzavano spedite su zatteroni da rockstar con le mani in tasca. Non importa quali tasche: che siano quelle alte e strette degli hot pants provocanti, quelle a filetto dei pantaloni dal piglio mascolino o le tasche a sacchetto del blazer sagomato dalle spalle insellate, l’importante è sprofondarci le mani e assumere un’aria dura, quasi di sfida, terribilmente seducente.

Insomma, le mani in tasca non sono più appannaggio di teppisti e bombaroli, o di virago del consiglio d’amministrazione. Basta aggiungerci un sorriso, una certa flessuosità, e la femminilità ci guadagna. Il corpo parla, si diceva.

Informazioni su Albertina Marzotto 81 Articoli
Esperta di moda e giornalista di costume. Ex Product Manager del Gruppo Marzotto. Autrice del libro "L'abito fa il monaco?" edito da Mondadori.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*