L’enoturismo in Italia si prepara ad una nuova stagione improntata ad una dimensione entusiasmante. Dopo il periodo di profonda crisi determinato dalla pandemia, dal quale non solo l’Europa ma anche il resto del mondo sembra iniziare lentamente a riprendersi, si guarda al futuro con un urgente desiderio di tornare a vivere, scoprire le bellezze e i tesori del nostro paese.
Questa rinnovata voglia di viaggiare, godere di quanto una destinazione di eccellenza possa offrire, porta però con sé un retaggio che si è consolidato negli ultimi mesi, e del quale si deve tener conto nel progettare le coordinate dell’offerta turistica.
Bisogna partire dal presupposto che le aspettative di italiani e stranieri sono profondamente cambiate: oggi la qualità e l’unicità dell’esperienza rappresentano il fattore essenziale, centrale, ancor più del prodotto in sé. Si cercano emozioni oltre le mete e bisogna costruire soluzioni che rispondano al nuovo paradigma.
I viaggiatori non si accontentano di ascoltare una storia, vogliono viverla da protagonisti e secondo copioni insoliti che li facciano sentire parte di una grande avventura.
È in questo scenario che si inserisce un progetto che farà parlare di sé e rappresenterà una grande opportunità per il comparto vitivinicolo italiano e non solo: un lussuosissimo Orient Express degli anni venti, giunto dalla Francia e completamente restaurato, da gennaio 2023 collegherà 128 città, attraversando 14 regioni italiane lungo 16mila km di rotaie, di cui la metà storiche, cioè non elettrificate.
Venti le suite e 12 le cabine deluxe per un totale di 32 cabine dove si potranno trascorrere da 1 a tre notti e che potranno ospitare fino a 64 passeggeri.
Il treno della Dolce Vita, così è stato ribattezzato, è un’idea che nasce dalla collaborazione tra Arsenale, società attiva nel mondo dell’ospitalità di alta gamma, e Ferrovie dello Stato.
Vedrà il vino come protagonista assoluto del viaggio tra famose città d’arte e borghi ma anche attraverso angoli suggestivi e nascosti della penisola, alla scoperta delle eccellenze enogastronomiche e dei grandi terroir.
Si tratta del primo progetto di turismo slow su rotaia, con un’offerta luxury ed ecosostenibile al tempo stesso, che creerà grandi opportunità: valorizzerà il patrimonio naturalistico, artistico e culturale dell’Italia intera, da Nord a Sud, susciterà curiosità e attenzione rispetto a località meno note, muoverà l’economia dei territori, coinvolgerà maestranze provenienti da diverse regioni per le attività di ripristino dei vagoni.
Si partirà nel gennaio del 2023 con 5 treni. L’obiettivo è di raggiungere i 74.000 passeggeri entro il 2026.
Il design delle carrozze che si rifà alle linee di Gio Ponti e Carlo Scarpa, e allo spazialismo di Lucio Fontana ed Enrico Castellani, è un concentrato di estetica e funzionalità, è espressione di armonia ed eleganza.
Il confort e la bellezza degli ambienti con i dettagli in cuoio dei maestri umbri, i tessuti toscani, i bagni in marmo di Carrara, i vetri di Murano, i servizi tecnologici che rendono gli spazi iperconnessi, sono pura espressione delle eccellenze italiane.
A bordo, alta ristorazione con i migliori chef stellati, bar tender internazionali, personale e servizi da offerta cinque stelle.
Dieci le tratte previste. Tra gli itinerari alla scoperta del Nord il “Treno delle Alpi lungo le vie dell’Amarone” che unisce Milano e Cortina, e il “Treno del Tartufo e del vino” che va dal capoluogo lombardo fino a Portofino, passando ovviamente per le Langhe.
Per la scoperta del Centro, una tratta costeggerà i vigneti di Brunello di Montalcino con l’itinerario “Borghi della Val d’Orcia e la Maremma Toscana”, l’altro “la via Transiberiana e i sassi di Matera”.
Poi ci saranno gli itinerari che attraverseranno basso Lazio, Abruzzo, Molise, Puglia e Campania, per arrivare in Sicilia con le rotte “Triangolo di Trapani” e “Sicilia da bere”.
La scoperta dei luoghi in cui nascono i migliori vini italiani sarà così un’esperienza indimenticabile, quella che oggi, dopo mesi di restrizioni e limitazioni, ogni viaggiatore desidera vivere per esorcizzare le paure di un passato ancora troppo recente.
Tutto all’insegna di quella leggerezza, di quella voglia di lussi e stravaganze che Federico Fellini raccontò per cogliere l’anima di un’epoca, il dopoguerra, passata alla storia anche come icona del Made in Italy e che oggi sembra poter rivivere in modi e forme diverse.
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