L’insostenibile leggerezza dello Spread

Gli indicatori vanno e vengono come le belle stagioni. Una volta si usava il Pil per rappresentare la ricchezza prodotta da un paese o il reddito per indicare lo stato di salute economica di una persona.

Qualche temerario, con solide basi di macro-economia, si spingeva addirittura ad utilizzare il tasso di inflazione per segnalare la perdita di potere d’acquisto della moneta.

I tempi sono cambiati e ormai tutti questi indici sono acqua passata. Adesso c’è lo spread, pardon il Signor Spread.

Tutti parlano di spread, anche quella vecchia volpe del mio salumiere per giustificare l’aumento dei prezzi.

Lo spread è diventato il convitato di pietra di qualsiasi discussione!

Ma che cos’è veramente questo spread?

Semplicemente un differenziale, lo scarto tra due indici, tassi o numeri.

Chi ha contratto un mutuo a tasso variabile per l’acquisto della casa dovrebbe già conoscere lo spread. E’ quella percentuale che si aggiunge al tasso euribor a 3 mesi per ottenere il tasso finale. Insomma, è il guadagno della Banca …

Ma lo spread di cui si parla nelle ultime settimane in tutti Bar Sport del paese non è l’aggio delle banche sui mutui, ma lo spread BTP-Bund, il differenziale di rendimento tra i titoli di stato italiani (BTP) e quelli tedeschi (BUND), usati come parametro di riferimento data la solidità dell’economia tedesca.

Lo spread sale e scende come un termometro e misura la nostra temperatura finanziaria.

Ma perchè è cosi importante questo spread?

Perchè indica la fiducia che gli investitori hanno in un paese, più è alto lo spread btp-bund, più interessi lo stato italiano pagherà per finanziare il proprio debito pubblico.

Per usare un parallelo scolastico, lo spread fa quello che facevano le maestre quando scrivevano sulla lavagna l’elenco dei buoni e dei cattivi …

La vera questione è capire chi è la maestra, chi ha titolo per scrivere su quella lavagna!

Guardando l’andamento dello spread btp-bund degli ultimi 4 mesi sembrerebbe che noi italiani siamo i cattivi (debitori) perchè non diamo fiducia ai mercati e i mercati si vendicano facendoci pagare degli interessi salatissimi sui nostri titoli di stato.

Ma è proprio così? Non esattamente …

Lo spread è un indicatore soggetto agli umori dei mercati e, soprattutto, alla speculazione.

Più si allarga lo spread, più opportunità hanno gli speculatori di portare a casa lauti guadagni giocando sulle differenze di rendimento dei titoli o puntando addirittura al ribasso, cioè sul default (fallimento) di uno stato (Grecia docet).

Lo spread, quindi, vale come vale qualsiasi altro indicatore, ma è diventato l’ossessione di Governi e istituzioni finanziarie che non riescono a rappresentare in altro modo la scarto velocità tra due o più economie (es: Germania e Italia).

Lo spread prima o poi farà la fine del rating, recentemente pensionato dall’amministrazione americana come indicatore non affidabile.

Dobbiamo imparare a prendere lo spread btp-bund con maggiore leggerezza, anche perchè l’unico spread che conta davvero è quello tra chi guarda avanti e chi guarda indietro, gli altri sono solo indicatori derivati!

Informazioni su Luigi De Falco 14 Articoli
Imprenditore e pilota da corsa. Fondatore di Outsider News, Presidente del Gruppo H2biz (H2biz, FashionBiz, MotorSponsor, H2biz Aerospace, Giano) e coordinatore della task-force italiana per l'area di libero scambio UE-USA.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*