Repubblica Ceca: nuovi scenari per l’export agroalimentare italiano

Lo scenario economico-sociale mondiale sta rapidamente cambiando e risulta oggi essenziale riconsiderare paesi ed economie in rapido sviluppo che possono rappresentare nuovi ed importanti sbocci di mercato per il Made in Italy, in particolare quello agroalimentare, vero motore dell’economia italiana.

Uno dei paesi simbolo della Nuova Europa è la Repubblica Ceca grazie alla sua posizione strategica e alle performance economiche degli ultimi anni. Il paese conta oggi circa 10 milioni di abitanti e Praga, in particolare, risulta la 6° regione più ricca d’Europa, con un PIL procapite pari al 172% della media UE.

Negli ultimi 10 anni il PIL della Repubblica Ceca è cresciuto in termini reali del 40%, trainato dalle esportazioni verso la  Germania e gli altri Paesi UE, dai consumi interni e da una solida presenza di investimenti esteri.

Per quanto riguarda il settore agroalimentare, l’Italia occupa una posizione di assoluto rilievo, con un export che nel 2010 ha superato i 247 milioni di euro con una quota di mercato pari al 5,6%.

Da una recente indagine sui consumi alimentari della Repubblica Ceca risulta che,  rispetto agli anni ‘90, il consumatore ceco è molto più attento al benessere e allo stile di vita ed è sempre più propenso a provare nuovi prodotti e specialità che non fanno parte della sua cucina tradizionale. E’ diminuito il consumo di carne mentre altri prodotti hanno visto grandi crescite: vino, latticini, frutta e verdura, cereali (riso, pasta, dolciumi e prodotti da forno).

Per quanto riguarda il settore vinicolo, va considerato che negli ultimi anni vi è stata una forte crescita, in quanto l’ingresso della Repubblica Ceca nell’UE ha consentito l’abbattimento delle barriere doganali e quindi un aumento delle importazioni del vino e una maggiore offerta sul mercato. Inoltre il miglioramento della qualità della vita della popolazione locale ha determinato l’aumento dei consumi di vino e un  maggiore orientamento verso prodotti di qualità.

La produzione locale di vini nella Repubblica  Ceca copre il fabbisogno nazionale per circa il 40%, per il restante 60% si ricorre alle  importazioni.

Del totale di vini importati circa il 60% sono rossi e il 40% bianchi.

Il 97%  dell’import è costituito da vino e mosto, il 2,5%  da spumanti e vini frizzanti.

Dato importante è che l’Italia è il primo fornitore di vino.

E se volessimo tratteggiare l’identikit del consumatore tipico di vino della Repubblica Ceca, scopriremmo che è di mezza età, con una buona istruzione e status sociale elevato. Il vino è infatti percepito come una bevanda elegante, diversamente dalla tradizionale e popolare birra. Il 67% dei cechi afferma che il vino è salutare e il 33% lo considera molto salutare. Il 55% dei consumatori beve vino principalmente a  casa, il 20% in occasione di visite ad amici, il 7% in ristornati e pub. Il 50% preferisce vino rosso, il 40% bianco (elaborazione su dati Camera di Commercio e dell’Industria Italo-Ceca).

Per i prodotti italiani, e in particolare per la fascia medio-alta, il principale canale di vendita è

rappresentato dal circuito HO.RE.CA,  servito principalmente da importatori/distributori

specializzati in questo segmento. Molto diffusi i ristoranti italiani e internazionali di qualità, oltre a numerosi hotel 4 e 5 stelle e caffè-ristoranti di alto livello, destinati alla fascia emergente della popolazione e agli oltre 3 milioni di turisti che ogni anno visitano la capitale boema.

Ma, al di là dei dati, è importante sottolineare l’aspetto sempre più sociale rappresentato dal prodotto Made in Italy per il consumatore ceco. Consumare prodotti agroalimentari italiani è oggi  di tendenza, favorendo un consumo e una scelta sempre più consapevoli, che crescono parallelamente al miglioramento del tenore di vita. Lo conferma la diffusione, negli ultimi 3 anni,

di programmi televisivi dedicati alla cucina italiana, la nascita di botteghe enogastronomiche italiane di alto livello, negozi gourmet, ristoranti ed enoteche regionali nonché la presenza di corsi e libri di cucina italiana.

La Repubblica Ceca lancia quindi un messaggio d’amore all’agroalimentare italiano, per le aziende italiane non resta altro da fare che recepirlo e trasformarlo, se possibile, in una relazione stabile e duratura.

 

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