Negli ultimi mesi il Gruppo H2biz guidato da Luigi De Falco (editore anche di Outsider News) ha dato il via ad una serie di operazioni che ne modificheranno il posizionamento sul mercato. Nel 2017 ha reso operativa “BizData”, la piattaforma di Big Data che traccia tutte le operazioni delle 600.000 aziende iscritte al network H2biz, sta completando la posa della fibra ottica a Cuba attraverso il Venezuela e si appresta a lanciare due streaming TV, una business col brand H2biz e l’altra a marchio Outsider News.
Tre operazioni che rispondono ad un’unica logica: portare H2biz sul terreno degli Over the Top (i giganti di internet che hanno trasformato la gestione dei dati e dei contenuti media nel più grande business degli ultimi venti anni) senza entrare in competizione diretta data la sproporzione di dimensioni. Infatti, da soli gli Over the Top (Amazon, Facebook, Apple, Google, Netflix) valgono più della somma delle capitalizzazioni delle borse italiana e francese.
Una evoluzione più che una rivoluzione, fortemente voluta da Luigi De Falco per consolidare il modello della Media Trading Company, un ibrido metà società di trading e metà media company, che ha consentito a H2biz di competere sul mercato per 10 anni senza essere schiacciato dai colossi della rete. Un modello in cui la componente di trading (compravendita di prodotti e servizi business sui mercati internazionali per conto degli iscritti al network, la vera cassaforte finanziaria del Gruppo) supporta la componente media e viceversa.
Col riposizionamento la componente media assume maggior valore e diventa determinante per il futuro di H2biz e dei suoi brand (Outsider News, FashionBiz, MotorSponsor, eurAmerica, H2biz Aerospace).
La grande scommessa di H2biz sono i Big Data, integrati in un modello business e legati ai contenuti media. Il ragionamento è questo: la profilazione degli utenti che fanno i social network come Facebook è legata prevalentemente a gusti e preferenze che vengono tracciati avverso i “Mi piace” o strumenti simili. Queste profilazioni, secondo H2biz, sono relative perchè chiunque almeno una volta nella vita ha messo mi piace alla foto o all’articolo di qualcuno solo perchè era un amico, disinteressandosi dei contenuti. Mentre nessuno si sognerebbe di guardare un film, una serie tv o un video di 7 minuti se non fosse realmente interessato al contenuto. A questa logica risponde il lancio delle due streaming TV di H2biz, fornire cioè una profilazione reale dei gusti e delle preferenze degli utenti.
A questo va aggiunto quello che è un asset storico di H2biz: la tracciatura delle transazioni. H2biz controlla, infatti, tutte le transazioni di prodotti e servizi dei suoi iscritti nei 42 paesi in cui è attivo. L’integrazione della profilazione dei gusti e delle preferenze con la tracciatura delle transazioni (dato di importanza strategica perchè rileva azioni reali e non proiezioni) consente ad H2biz di conoscere i suoi utenti in modo profondo, con tutte le implicazioni commerciali che questo può rappresentare.
L’unione dei Big Data e dei contenuti video delle streaming TV è l’asset strategico su cui punta il Gruppo per fare mercato.
La posa della fibra ottica a Cuba attraverso il Venezuela permette, infine, di controllare tutta la catena del valore: rete, contenuti e dati. H2biz userà la rete cubana per testare l’integrazione di video e big data.
Per dare forza alle due streaming TV, nate come evoluzione del canale video di H2biz, il Gruppo di Luigi De Falco ha già acquistato le royalty di oltre 3.000 contenuti video e sta finanziando una web serie sull’intelligenza artificiale. Il lancio delle TV è previsto per giugno, l’integrazione di tutte le piattaforme per la fine del 2018.
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