Intervista a Marina Salamon, Presidente di Doxa. Una donna che ha saputo conciliare il successo con la famiglia

Donna, moglie, mamma, imprenditrice, filantropa, animalista. Presidente di Doxa nonché impegnata con diversi ruoli in molte attività imprenditoriali di altissimo livello (Banga Ifis, Morellato Spa, Alchimia Spa, colo per citarne alcune), Marina Salamon è sicuramente un esempio per molte donne. La dimostrazione che si può gestire tutto e a trovare il giusto spazio per affermarsi e sentirsi appagate anche nel mondo del lavoro.

La intervistiamo mentre accompagna uno dei suoi figli a fare la vaccinazione anti-Covid19: un occhio al navigatore, uno alla strada e contemporaneamente è impegnata a parlare al telefono con noi.

Con chi, se non lei, dunque, parlare di women empowerment?

Perfetto esempio di donna multi-tasking. Ma quanta fatica, come ha fatto, come fa? (ha 5 figli, NdR), le chiediamo.

“Ce la si può fare ma occorre un po’ di lucidità e anche un po’ di fortuna nello scegliere un lavoro che possa coniugarsi con la vita affettiva”, risponde. “Se si può scegliere, bisogna evitare di occuparsi in un posto dove la possibilità di fare famiglia potrebbe essere messa in discussione, perché un conto è l’ideale ma bisogna fare i conti con la realtà. Personalmente sono stata fortunata perché ho avuto l’esempio di mia madre, medico, che è una donna che ce l’ha fatta, per cui sono cresciuta con l’idea di poterci riuscire anche io”.

Quanto si è disposte a cambiare città o paese, visto che questo potrebbe comportare l’allontanamento dai propri cari? Questa sembra essere una delle domande da porsi quando si sta per approcciare il mondo del lavoro e si inizia a pianificare il proprio futuro.

Realismo, potremmo scegliere questa come prima parola-chiave: “guardare in faccia alla realtà oggi per non avere rimpianti domani”, continua. “Di sicuro, è sempre meglio imparare un lavoro, qualunque esso sia. Tutti i lavori hanno pari dignità. Non rimandare a quando i figli saranno cresciuti ma interrogarsi su quali sono le proprie priorità ed iniziare a lavorare presto. Il lavoro fa crescere la fiducia in sé stesse e l’autostima ed iniziare anche con piccole esperienze lavorative aiuta a chiarirsi le idee su cosa si vorrà fare da grandi. Vedo troppe persone con una bella laurea in management che non hanno idea di come sia fatta un’azienda. Per questo, per iniziare, anche uno stage va bene, purchè quella da stageire non diventi una condizione permanente”.

Ci si può affermare nel mondo del lavoro senza rinunciare all’essere donna nelle varie sfaccettature?

“Certo. La parte che mi spaventa di più è quando vedo le donne copiare gli atteggiamenti degli uomini in carriera. Ne ho visti molti esempi di donne arrivate ai 40, volere un figlio che non arrivava più. Copiare il carrierismo non va bene. E’ un atto di rimozione  pericoloso”, commenta.

La seconda parola-chiave sembra dunque essere Conciliare: privato e carriera, seguire il cuore.

Oggi si parla molto di formazione in ambito STEM rivolta alle donne. Cosa dovrebbe fare, concretamente, una donna per riuscire anche nel campo lavorativo?

“E’ evidente che le lauree in ambito tecnico-scientifico consentono di avere maggiori opportunità di trovare un buon posto di lavoro. Quindi, bisogna partire dalla formazione ma oltre a quello, bisogna essere aderenti alla realtà. Studiare a tappeto le aziende presenti sul proprio territorio, se non si ha intenzione di trasferirsi, per capire le reali opportunità professionali che potrebbero offrire. Quello che a volte manca a noi donne è la capacità, tipicamente maschile, di semplificare, che poi si traduce in una maggiore capacità di concretizzare”.

Terza parola-chiave: Concretezza, senza rinunciare ai propri sogni.

Le soft skills vengono sempre più spesso chiamate in causa quando si parla di risorse umane.

“In questo”, commenta la Salamon, “siamo avvantaggiate. Le donne hanno una maggiore capacità di rapportarsi con l’altro, sono istintivamente capaci di dialogo. Le soft skills possono sicuramente essere un elemento di forza di una donna. In ogni caso, preferisco ambienti lavorativi misti, dove la diversità possa essere fonte di crescita reciproca”.

Il Suo concetto di women empowerment?

“Lo definirei come auto-consapevolezza, consapevolezza del proprio valore. La possibilità di affermarsi in parte deriva dalla società e dal luogo in cui lavoriamo ma molto è nelle nostre mani. Siamo la prima generazione di donne che vuol lavorare, fare bambini e avere una famiglia, che, cioè, deve affrontare queste sfide. Le mamme italiane hanno educato ancora troppo diversamente i maschi dalle femmine. C’è una sorta di memoria genetica per cui siamo ancora portatrici di paure, di sconfitte che ci derivano dalle nostre mamme. Se, ancora oggi, si fanno pochi bambini è perché non c’è adeguata autostima e c’è una solitudine del vivere che non è di supporto alla donna”.

Auto-consapevolezza – quarta parola-chiave.

Per questo partecipa personalmente anche a molte attività a sostegno delle donne?

“Sono coinvolta in diverse associazioni di educazione ed avviamento al lavoro, specie in Paesi in via di sviluppo, o di aiuto ai bambini. Ho molto bisogno di concretezza e di essere in prima linea, come è successo con una giovane donna dell’Iran, che è dovuta scappare dal suo paese dopo aver vissuto vicende molto forti e dove non potrà più tornare. Ha il diritto di vivere la sua vita. Per questo l’ abbiamo assunta in una delle nostre aziende ed ora è diventata una di famiglia. Credo molto nel mettersi in gioco e nel fatto che quando crei un rapporto poi devi esserci”. Empatia – quinta parola-chiave.

Valentina Tafuri
Informazioni su Valentina Tafuri 19 Articoli
Giornalista free-lance. Ha all'attivo collaborazioni giornalistiche con varie riviste/giornali, sia della carta stampata (Focus, Donna Moderna, Focus Jr., Il Denaro, La Città, Riflessi) sia con siti web (direttore di www.ecodisalerno.com, ha collaborato con www.infocity.it). Si occupa anche di consulenza aziendale in qualità di addetto stampa e in ambito di comunicazione: piano di comunicazione, giornalista e addetto stampa, organizzazione fiere e meeting aziendali, content manager. Si occupa anche di traduzioni e attività commerciali con l'estero.

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