Se è vero che l’informazione è potere, informarsi bene è questione di sopravvivenza

In un mondo sempre più complesso, non possiamo basare le nostre scelte solo su ciò che vediamo, ma siamo costretti a fidarci di ciò che ci viene narrato. Questo conferisce ai mass media lo straordinario potere di orientare le nostre scelte perchè la realtà non è raccontata, ma interpretata.

Nessuno potrà mai descrivere la realtà in maniera completamente asettica, tutti la raccontano con un minimo di partigianeria. Basta un’omissione, un aggettivo o un avverbio in più per presentare i fatti con elementi personali che condizionano i giudizi e, quindi, le scelte di chi legge o ascolta.

Orientare le scelte dei lettori/ascoltatori è il vero potere di chi fa informazione, il famoso Quarto Potere, magistralmente descritto da Orson Welles nell’omonimo film.

Chi controlla l’informazione controlla le scelte e chi controlla le scelte controlla la democrazia. E’ un’equazione lineare che non ha bisogno di essere risolta.

Parlare di informazione equivale a parlare di potere. Non è un caso, infatti, che buona parte dei mass media siano controllati da gruppi industriali. Possedere un giornale, una tv, una radio, anche se con i bilanci in rosso, garantisce relazioni, controllo sulle scelte e “capacità di scambio”.

Chiunque fa informazione, a qualsiasi livello, tende a neutralizzare la democrazia a proprio vantaggio o a vantaggio dei propri azionisti. Non è scandaloso, è nell’ordine naturale delle cose.

Sta al lettore trovare l’equilibrio delle fonti. Il segreto è mixare i media per riuscire ad avere un risultato il più possibile equidistante dalle singole partigianerie.

Nell’era delle fake news le fonti giornalistiche sono fondamentali. Solo fonti qualificate (e gestite da strutture professionali) possono garantire la verifica delle notizie e il rispetto delle regole dell’informazione.

Per fare un esempio di come le fake news possano generare danni incalcolabili, basta ricordare come le notizie false e tendenziose sulla pericolosità dei vaccini abbiamo inciso sul tasso di vaccinazione nazionale, generando sfiducia in una parte della popolazione che non ha protetto i propri figli con i vaccini infantili, mettendoli in costante rischio di contrarre malattie infettive.

I social network un amplificatore di notizie, sia corrette che false. Fanno viaggiare l’informazione alla velocità della luce ed è proprio questa velocità che spesso confonde il lettore, bombardato di news di cui non è sempre facile comprendere le fonti. La regola aurea resta quella di non limitarsi a leggere i titoli, spesso altisonanti e costruiti ad hoc per impressionare il lettore, ma approfondire e confrontare le notizie con quelle di altre fonti. I social network, se ben usati, lavorano anche per l’informazione di qualità smascherando le fake news.

Come dice Luigi De Falco, editore di questa testata: “Bisognerebbe sempre diffidare di chi crede di avere la verità in tasca solo perchè l’ha letta sull’unico quotidiano che compra“.

Leggere più giornali, guardare più trasmissioni di approfondimento (di diverso colore politico), seguire più testate digitali è l’unico modo per costruirsi una vera coscienza critica.

Se è vero che il potere dell’informazione neutralizza la democrazia, è altrettanto vero che l’intelligenza dei lettori è in grado di neutralizzare qualsiasi potere.

Redazione
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