Il tango non è maschio; è coppia: cinquanta per cento uomo e cinquanta donna, anche se il passo più importante, l’otto, che è come il cuore del tango, lo fa la donna. Nessuna danza popolare raggiunge lo stesso livello di comunicazione tra i corpi: emozione, energia, respirazione, abbraccio, palpitazione. Un circolo virtuoso che consente poi l’improvvisazione. (Miguel Ángel Zotto).
Il tango nasce in Argentina come espressione popolare, e successivamente diviene una forma artistica, che comprende musica, danza, testo e canzone anche se è evidente che, sia nei suoi testi che nel suo carattere culturale, il tango è un elemento inscindibile con le realtà di Buenos Aires, Rosario e Montevideo e la sua periferia della seconda metà dell’800.
Il tango utilizza per le sue esecuzioni uno strumento, forse inventato o forse popolarizzato dal musicista tedesco Heinrich Band, il bandoneón, uno strumento musicale diatonico simile alla fisarmonica o all’organetto. Essendo diatonico si ottengono note differenti con la stessa combinazione di tasti, a seconda che il mantice venga compresso o dilatato. Pur essendo una musica molto sincopata, non utilizza strumenti a percussione ed anche gli altri strumenti utilizzati vengono suonati in modo del tutto particolare per dare forti accenti di battuta e segnature ritmiche.
La sua struttura armonica proviene dalla Payada e la Milonga Criolla (arrivata dalla campagna attraverso i Gauchos), l’Havanera (portata dagli schiavi liberati) ed il Tango Andaluz (dagli spagnoli).
Negli studi di registrazione subirà un cambiamento nella sua struttura armonica, che, se anche marginalmente, fu molto notato dai “Tangueros” delle periferie alla fine degli anni ’20. I nomi dei maggiori compositori di musica a partire dai primi anni del Novecento fino all’età d’oro, quella degli anni ’30 e ’40, Aníbal Troilo, Juan D’Arienzo, Carlos Di Sarli, Osvaldo Pugliese, Francisco De Caro, sono tutti figli d’italiani (gli argentini in generale sono figli d’immigranti, e l’urgenza di trovare una propria identità spinse il Tango alla sua comparsa non solo come semplice musica ma come un pensiero che si balla). Lo stesso compositore e direttore d’orchestra Astor Piazzolla aveva il padre pugliese.
In principio il tango si affermò come musica popolare nel rapido e tumultuoso sviluppo di Buenos Aires ed ebbe ripercussione nella vicina Montevideo che in breve passarono da 210.000 a 1.200.000 abitanti e da 48.000 a 2.000.000 rispettivamente e nella vicina città di Rosario fino ad arrivare a fare il giro del mondo. I grandi autori di tango della regione del Rio de la Plata, gli uruguagi Razzano, Canaro, Villas Boas, Metallo e Donato Racciatti (musicisti nati in Italia e poi nazionalizzati) e gli argentini (Le Pera, nato in Brasile e poi nazionalizzati, Contursi, Discépolo, Solanas, Troilo, Espósito, Filiberto, Cobián, Cadícamo ed altri) la confermarono come musica nazionale Argentina, anche se come sappiamo era già diventata tale nella periferia prima dell’accettazione della grande borghesia.
Le radici argentino del tango
È impossibile suggerire una data esatta di nascita del tango, ma è generalmente accettato che il tango viene dalla periferia della città di Buenos Aires e dintorni (Gran Buenos Aires) alla fine del XIX secolo. Eppure, sui primi Tango sa solo per certo, che questo tasso è particolarmente nutrita altri, come il Payada, la milonga Pampa, Argentina Candombe, e poi il cubano Habanera. Allo stesso modo, è noto che la prima menzione del “tango” parola (in riferimento al genere musicale più identificato con il “tango” parola Tango Argentino), i tanghi primo tango musicisti e cantanti, compositori, partiture e le registrazioni Tango appaiono in Argentina, in questo, la regione del Rio de la Plata.
Nel 1866, un giornale argentino prima usato il termine tango (con riferimento al genere musicale più identificato con il “tango”, il Tango Argentino) per designare la canzone “La Coqueta”. Nel 1876 è diventato molto popolare uno Tango-Candombe denominato “Merengue” o “Pai”, che è diventato di successo afro-argentini nel carnevale svoltasi nel febbraio dello stesso anno. Si gioca con la chitarra, violino e flauto, oltre ai tamburi afro-argentina Candombe (chiamante e rullante). È stata presa seriamente in considerazione, è stato questo contesto dei punti di forza di partenza per la nascita e lo sviluppo del Tango.
Il punteggio del primo record esistente (anche se non autore) è “La Canguela” (1889) e si trova nel Museo del Rosario Score City. D’altra parte, il tango primo record (con la registrazione del copyright) è “El Entrerriano”, uscito nel 1896 e stampata nel 1898 – gli afro-argentino Rosendo Mendizabal.
È anche interessante notare che tra il 1870 e il 1900 nella Grande Buenos Aires tango suonava come: “El Queco” (autore anonimo-AA-1874), “casa Lady” (autore anonimo -AA-1880), “Andate al la recoleta” (AA 1880), “El Porteñito” (Gabriel Diez 1880), “Tango Nº 1” (José Machado – 1883), “Dame la lata” (Juan Perez – 1883), “Que polvo con tanto viento” (Peter M. Quijano – 1890), “No me tires con la tapa de la olla” (AA 1893), “El Talar” (Prudencio Aragona – 1895), “Concha sucia” (il “Negro” Casimiro).
Per quanto riguarda il passaggio tra il “Tango criollo” vecchio (Pampa evoluta giacca Milonga con tocchi di afro-argentina Habanera e Candombe) e Tango della vecchia guardia, sono le registrazioni: Angel Villoldo (El Choclo, 1903), (EL PIMPOLLO, 1904), (LA VIDA DEL CARRETERO, 1905) y (EL NEGRO ALEGRE, 1907), Gabino Ezeiza (TANGO Patagones, 1905), e Higinio Cazón (EL TAITA, 1905). Analogamente, il primo tango registrata da un’orchestra, Vincenzo Greco, si chiama “Don Juan”, scritto da Ernesto Ponzio.
Musica
Fra i cantanti vanno ricordati Roberto Goyeneche detto “il polacco”, Edmundo Rivero, Julio Sosa, Nelly Omar, Tita Merello, Alberto Podestà. Tra i musicisti e direttori di orchestra: Horacio Salgán, Juan D’Arienzo, Astor Piazzolla, Francisco Canaro, Edgardo Donato, Carlos Di Sarli, Aníbal Troilo, Osvaldo Pugliese, Alfredo Gobbi, Julio De Caro, Osvaldo Fresedo, Emilio Balcarce, Néstor Marconi, Milan Pucar, Carlos Gardel.
Il tango ha sempre continuato ad evolversi e negli ultimi anni si è affermato un genere conosciuto come tango elettronico le cui note accompagnano le esibizioni dei migliori ballerini contemporanei. Nel tango elettronico sono da evidenziare le orchestre: Gotan Project, Tanghetto, Narcotango, Electrocutango e Bajofondo Tango Club.
Tra le formazioni contemporanee create da giovani musicisti, arrangiatori e compositori, che raccolgono l’eredità delle orchestre tipiche della cosiddetta epoca d’oro del tango tra il 1937 e il 1955, ma con uno sguardo rinnovato, troviamo: Nuevo Tango Ensamble, Orquesta El Arranque, Gran Orquesta TangoVia Buenos Aires, Color Tango, Orquesta Sans Souci, Orquesta Típica Fernández Fierro, Quinteto Decarísimo, Orquesta Escuela de Tango Emilio Balcarce, Orquesta Silencio Tango.
Fra i Musicalizador occorre menzionare Felix Picherna (di origine Calabrese) come “Custode dell’ Arte del Tango” così come designato dall’Academia National del Tango di Buenos Aires.
Il ballo
Il tango è un pensiero triste che si balla. (Enrique Santos Discépolo). Il tango è un ballo basato sull’improvvisazione, caratterizzato da eleganza e passionalità. Il passo base del tango è il passo in sé, dove per passo s’intende il normale passo di una camminata. La posizione di ballo è un abbraccio frontale più o meno asimmetrico, a seconda dello stile, in cui l’uomo con la destra cinge la schiena della propria ballerina e con la sinistra le tiene la mano, creando quindi una maggiore distanza tra la spalla sinistra dell’uomo e la destra della donna.
Poche regole semplici dettano i limiti dell’improvvisazione: l’uomo guida, la donna segue.
Fondamentalmente è l’uomo che chiede con un linguaggio puramente corporeo alla propria ballerina di spostarsi. Tuttavia, per motivi didattici sono state introdotte delle sequenze con passi predefiniti, come la Salida basica.
Il tango argentino è caratterizzato da tre ritmi musicali diversi ai quali corrispondono altrettante distinte tipologie di ballo: Il Tango, la Milonga e il Tango Vals (Vals criollo). Musicalmente il Tango ha un tempo di 4/4 o 2/4, come la Milonga. Il Tango Vals che, come tutti i valzer, ha un tempo di 3/4, viene ballato su 4 battute.
I ballerini di tango praticano differenti stili, facenti capo a grandi interpreti delle sue fasi storiche, o ai quartieri di Buenos Aires o cittadine nella sua vicinanza, dove si sono contraddistinti. Alcuni stili di ballo sono: Apilado, Milonguero, fantasia, salòn, show, Avellaneda, Villa Urquiza, nuevo.
Tra i ballerini più famosi vanno citati José Benito Ovidio Bianquet detto “El Cachafaz”, Alejandro Aquino primo ed unico ballerino della mitica Orchestra di Osvaldo Pugliese, Osvaldo Zotto o Carlos Gavito recentemente deceduto e noto per aver introdotto un tipico abbraccio “sbilanciato” (apilado), Gustavo Naveira che con Fabian Salas e Pablo Veron sono alla base dell’evoluzione del tango moderno, Mariano “Chicho” Frumboli noto per lo stile moderno ed i passi spettacolari (come la sacada a 2 gambe).
IL PRIMO DEI GRANDI POETI DEL TANGO Enrique Cadicamo, Calabrese di origine, figlio di Angelo e Ortensia: è da lui che dobbiamo far partire la nascita del tango moderno, dalla sua cultura di uomo di teatro e poeta riconosciuto e ammirato. Nei suoi testi riecheggiano atmo¬sfere che possono anche alludere a Dante e a certe malinconie Verlainiane; tuttavia nei suoi versi, Cadìcamo non abbandona mai il suo rapporto profondo con i ritmi del tango, con la poesia dei paesaggi del «suburbio»
Alle origini del tango argentino troviamo il canyengue, intorno al 1880. Tipici i movimenti rapidi e corti (arraballero). Soppiantato negli anni quaranta. Lo stile milonguero è caratterizzato da un abbraccio stretto e movimenti contenuti e adatti agli spazi ristretti. Uno stile sobrio, semplice e passionale. I ballerini spesso si appoggiano l’uno all’altro e l’asse individuale viene sostituito da un asse condiviso attorno al quale si muove la coppia.
Il tango salon, nato nel passato nei salotti dell’aristocrazia, è caratterizzato da abbraccio più largo rispetto al milonguero, maggior rispetto per l’asse individuale, una ricerca per l’eleganza e la spettacolarità del movimento.
Negli show o spettacoli vari sia in teatro che nelle strade i ballerini si esibiscono nello stile detto “Tango show” caratterizzato da figure coreografiche e passi di forte effetto spettacolare, ma meno “sinceri” rispetto al tango argentino tradizionale.
Negli anni ’60 e ’70 si afferma il tango fantasia, che molto si distacca dal tango tradizionale. Negli anni 2000 si è sempre più affermato un genere noto come tango nuevo ballato soprattutto sulle note del tango elettronico. Un movimento vero e proprio si è venuto a creare attorno alla ricerca costante di nuove forme di movimento nel Tango, in Europa e di ritorno nella stessa Argentina.
In tutto il mondo si assiste ad una
diffusione del Tango capillare, in costante crescita dal 2000; segno di questo è il proliferare delle milonghe, il luoghi dove si balla e si “vive” il tango, e la nascita di compagnie che rappresentano il Tango sul palcoscenico e di orchestre.
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