Il futuro del turismo è il futuro della rete

Pensare al futuro del turismo è un po’ come cercare di prevedere il futuro della rete, è estremamente difficile, ma soprattutto controproducente avventurarsi in questa impresa; la maggior parte delle previsioni che hanno un orientamento temporale che va oltre il breve termine rischiano di non realizzarsi nelle modalità previste, perché non è possibile immaginare il mondo di domani, con gli occhi di oggi, soprattutto perché si presenta spesso un divario tra il “futuro possibile”, il “futuro desiderabile” e “ futuro realizzabile”.

I grandi player tecnologici hanno le risorse e gli strumenti per progettare la “governance dell’innovazione”, ma non sono sempre in grado di avere il totale controllo sulle condizioni al contorno che si collocano al di fuori della loro sfera di influenza. Il turismo è un settore interdisciplinare complesso in profonda evoluzione, dai confini sempre più sfumati che è destinato nuovamente a mutare pelle per effetto dei nuovi impatti della prossima ondata della rivoluzione digitale, sempre più pervasiva.

Il turismo del futuro, così come la rete del futuro, dipenderà in larga parte dalle scelte che verranno fatte in termini di apertura, sicurezza, modelli economici, regolamentazioni e più in generale dalle visioni che saranno prevalenti anche di natura politica, nel senso più ampio del termine, decisioni che è estremamente difficile prevedere.

Risulta altresì difficile cercare di delineare le nuove forme di turismo del prossimo decennio. È possibile tuttavia osservare alcuni segnali deboli che si stanno presentando e che con grandi probabilità potrebbero caratterizzare alcune tendenze tecnologiche del turismo dei prossimi dieci anni che ho cercato di sintetizzare di seguito:

  1. Ambienti protetti v/s mondi artificiali aperti
  2. Evoluzione dal turismo degli “oggetti” al turismo dei “significati”
  3. Esaltazione delle ipernicchie
  4. La trasformazione dell’esperienza per effetto delle attrazioni turistiche collegate in rete che si trasformeranno in oggetti sociali (social objects)
  5. Mashup delle esperienze turistiche nei grandi eventi “trasformativi”
  6. Nuove aggregazioni di comunità che daranno vita a nuove forme di pellegrinaggio
  7. Il viaggio senza il movimento grazie alla realtà virtuale immersiva che viene declinata per motivazioni omogenee
  8. Turismo auto-diretto ed etero diretto che parte da movimenti culturali
  9. Turismo a tempo variabile, un’ora,  un giorno, un week end, grazie alle nuove frontiere della mobilità iperveloce
  10. Turismo di ruolo ed esperienze proiettive nel passato, nel presente o nel futuro

Ognuno di questi temi richiederebbe di essere trattato in profondità, vorrei invece qui soffermarmi sugli elementi che hanno in comune il futuro del turismo ed il futuro della rete e delle tecnologie digitali, concentrandomi su un aspetto chiave su cui i due settori si troveranno a confrontarsi: la gestione dell’immaginazione delle persone.

L’immaginazione diventerà un elemento centrale nel turismo del futuro, così come nel settore dell’entertainment, per creare nuove offerte che si proporranno di modificare o allargare la realtà dei viaggiatori e di fornire loro nuove esperienze di evasione rispetto alla routine quotidiana.

Come ci appare chiaro, la tecnologia è già oggi un elemento abilitante dell’esperienza e sarà sempre più connettiva ed immersiva.

La capacità di favorire o facilitare lo sviluppo  dell’immaginazione delle persone caratterizzerà una competenza determinante e porterà  ben presto a dare vita a ciò che possiamo definire l’immagination divide. Ci saranno destinazioni turistiche che per ragioni culturali, economiche e organizzative non avranno accesso alle nuove forme di turismo e di conseguenza ai nuovi mercati che si formeranno.

La creazione di modi possibili, alternativi, diversi, proibiti, anticipati, allargati, raffigurati, da esorcizzare, erotici, spirituali, caratterizzerà il futuro terreno di battaglia in diversi settori, tra cui il turismo ed il passaggio dalle tecnologie dell’informazione a quelle dell’immaginazione, di cui parlava Steve Jobs e l’allargamento della filiera turistica, che includerà sempre di più nuovi attori provenienti dal mondo del gaming, dell’entertainment, delle tecnologie, dell’editoria, che oggi non ne fanno ancora parte.

Maurizio Goetz
Informazioni su Maurizio Goetz 12 Articoli
Laureato in Economia Aziendale (Università Bocconi), Maurizio Goetz, si è sempre occupato di processi di innovazione degli elementi intangibili nella comunicazione digitale, nel marketing e nella promozione. È coautore della metodologia Tourist Experience Design per la progettazione delle esperienze turistiche delle destinazioni e svolge attività di ricerca sui temi dell’immaginazione progettuale strategica. Collabora con varie istituzioni aziende e diverse istituzioni formative, per diffondere l’approccio di Imagination Design Coaching, un insieme di metodologie originali create per addestrare le capacità immaginative prospettiche dei professionisti e delle organizzazioni.

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