Agenzia Industrie Difesa, anche la difesa è business

Nelle ultime settimane la spesa per i caccia F35 è stata oggetto di un acceso dibattito. E’ indubbio come l’argomento Difesa debba essere esaminato anche sotto il profilo industriale. In Italia esiste un Ente preposto a questo ambito strategico: l’Agenzia Industrie Difesa struttura di diritto pubblico istituito come strumento di razionalizzazione e ammodernamento delle Unità Industriali del Ministero della Difesa.

L’obiettivo prioritario dell’AID è portare all’equilibrio economico gli stabilimenti industriali assegnati in gestione, in una logica di creazione di valore sociale ed economico per lo Stato e la collettività. Dunque una gestione meramente strategica di tutto ciò che è industria militare.

Secondo la convezione triennale stipulata tra il Ministro ed il Direttore Generale, la Difesa per soddisfare le sue esigenze di forniture si rivolge con all’Agenzia che risponde con preventivi e fattibilità conformati a valori economici congrui con quelli di mercato. In termini di obiettivi secondari l’AID intende valorizzare il personale e le competenze, ammodernare e potenziare le linee di produzione, rilanciare la produzione tradizionale, sviluppare nuovi prodotti e servizi, aprirsi a nuovi mercati e rafforzare il ruolo di fornitore tradizionale della Amministrazione difesa.

Per ciò che concerne gli aspetti puramente logistici ed industriali l’AID conta ben 3 stabilimenti di munizionamento (Baiano, Noceto, Torre Annunziata) , ben 4 realtà dedicate all’ambito manifatturiero (Castellammare, Firenze, Fontana Liri, Gaeta) ed un grande cantiere navale (Messina).

L’obiettivo del munizionamento è recuperare produttività dalla produzione alla prestazione dei servizi di certificazione e controllo di efficienza, revisione, modifica e demilitarizzazione. Sono anche in via di realizzazione importanti programmi volti sia allo sviluppo di nuovi prodotti/servizi che all’ammodernamento e potenziamento delle linee di produzione. Per l’ambito manifatturiero le linee di sviluppo coniugano il recupero delle produzioni tradizionali di valore con l’ampliamento della gamma di prodotti e la loro promozione sul libero mercato. Si prevede la realizzazione di alcuni importanti piani di investimento atti a modernizzare e potenziare le strutture produttive, nonché la definizione di accordi per la commercializzazione dei prodotti. Infine per la cantieristica navale le attività tradizionali riguardano la manutenzione, riparazione e modifica sul naviglio militare e mercantile. Gli arsenali possono vantare importanti infrastrutture, oggetto di recenti investimenti di ammodernamento e potenziamento, tali da posizionarli ai più alti livelli del settore navale e da consentire di affrontare le sfide del mercato.

In definitiva l’AID è una vera e propria holding industriale per un settore chiave della nostra economia, che non si limita alla sola produzione bellica, ma prevede un vero e proprio sistema in grado di coniugare interessi economici e priorità per la difesa. Sarà dunque molto difficile ridurre la propensione del nostro Paese agli armamenti. Una questione di business può terminare solo per motivazioni business.

Informazioni su Bianca Steinleitner 4 Articoli
Dottore Commercialista e Revisore dei Conti

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