OGM: sono veramente dannosi per la salute? Mercato, rischi e opportunità

La produzione di OGM risulta in costante crescita nel continente americano, dove la popolazione non è contraria al loro uso e dove le leggi sono meno restrittive in tal senso. In Europa il mercato dell’OGM stenta a prendere il volo, per le campagne di sensibilizzazione a favore di un’alimentazione naturale. Il nuovo orizzonte europeo è il biologico e i dati statistici evidenziano l’uso ricorrente a certificazioni in questo campo.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è OGM1-1024x725.jpg

Quale rapporto si trae tra benefici e danni dall’uso di OGM rispetto ad alimenti biologici? Il mercato americano propone una lista di motivazioni favorevoli all’uso di organismi geneticamente modificati e l’autorevole New York Times pubblica i dati statistici relativi al differente uso degli OGM in Europa e in America.

Innanzitutto è necessario definire l’OGM: si tratta di organismi il cui patrimonio genetico è stato modificato per mezzo di tecniche di ingegneria genetica. La modifica del DNA consiste o in una mutazione transgenica con inserimento nel genoma di geni da altra specie, oppure in una mutazione non transgenica con introduzione di un gene della stessa specie. Gli OGM sono non transgenici e secondo la valutazione degli esperti, non sono dannosi alla salute.

Il mercato degli OGM

Molti alimenti di uso quotidiano sono geneticamente modificati e nel fare una lista compaiono le patate, i pomodori a maturazione dilazionata, il mais, il riso, i fagioli e la soia. La variazione genetica applicata su queste produzioni ha consentito una maggiore resistenza a parassiti, insetti e virus con l’auspicio di minor uso di fitofarmaci. Questo è stato inizialmente l’obiettivo prioritario, ma la natura trova sempre un modo per ritornare al suo equilibrio, per cui ad una riduzione di sostanze chimiche per le malattie, si è avuto un aumento di diserbanti. Pare che la modifica intervenuta negli OGM, li abbia resi particolarmente resistenti ai diserbanti, con un effetto boomerang inaspettato che favorisce le aziende di produzione di agrofarmaci.

In Europa il limite consentito di tracciabilità degli agrofarmaci nelle produzioni agricole si attesta a livelli molto bassi, ma l’assunzione giornaliera di sostanze chimiche ne favorisce l’accumulo nell’organismo, rendendo deboli le difese immunitarie. Oltre a queste motivazioni, i dati statistici parlano di un aumento della popolazione mondiale che le produzioni agricole tradizionali non riescono a sfamare. L’introduzione di OGM dovrebbe risolvere il gap esistente tra fabbisogno e produzione, ottenendo una quantità di alimenti superiore e resistente alle malattie. Dalla successiva analisi economica sull’aumento di produzione rispetto alla riduzione dell’uso di agrofarmaci, i risultati sono stati deludenti. Le rese non sono aumentate come sperato, a fronte di un aumento di diserbanti ed erbicidi. Ovviamente la diffusione degli OGM è dovuta ad un ingente ritorno economico degli agricoltori che devono coprire i costi ed ottenere almeno il pareggio di bilancio, pur a scapito della salute. Gli OGM resistono ai diserbanti a causa delle mutazioni genetiche, per cui si evidenzia la necessità di trovare nuove molecole per sconfiggere le erbe infestanti, coinvolgendo dentro un circolo vizioso la produzione e l’economia del settore.

Le motivazioni alla base dei pro-OGM

Nonostante i dati poco entusiasmanti sulle rese e sull’uso di sostanze chimiche, esiste una parte della popolazione americana convinta dei benefici della produzione OGM. In difesa delle loro convinzioni, i sostenitori ritengono di poter ottenere produzioni più ricche di vitamine e sali minerali mediante modifiche del genoma, a fronte di una riduzione di allergeni e sostanze tossiche. Con questo processo, si otterrebbero prodotti più nutrienti e meno costosi, poiché richiedono minor quantità d’acqua per l’irrigazione e minore irrorazione di agrofarmaci.

L’interesse verso gli OGM è cresciuto anche nel settore industriale, chimico e farmaceutico, in seguito alla proposta di produrre alimenti contenenti vaccini per effetto di modifiche sul genoma.

Non meno interessante risulta la proposta di versare in mare microrganismi in grado di rendere ecocompatibili sostanze tossiche, presenti in seguito a sversamenti di greggio o scarichi nocivi.

I timori dei contro-OGM

Un organismo geneticamente modificato potrebbe contenere due o tre geni in più che vengono digeriti dagli enzimi. Le preoccupazioni dei contrari all’uso di OGM riguardano la presenza di catene proteiche potenzialmente pericolose per la presenza di allergeni. Per questo motivo, in Europa i controlli sono severissimi e prima di introdurre un OGM sul mercato è necessario ottenere certificazioni ad hoc da organismi di controllo.

Inoltre gli OGM potrebbero procurare un danno all’ecosistema, dovuto agli incroci transgenici tra piante geneticamente modificate ed altre non trattate che sono coltivate nelle vicinanze.

La modifica del genoma comporta una riduzione di attacchi da parassiti, insetti e virus contro i quali la natura ha predisposto la nascita di insetti di difesa. Gli ambientalisti temono una ripercussione negativa su questi ultimi, che causerebbe danni irreparabili all’ecosistema. Si pensi al lavoro delle api, alla loro scala gerarchica, all’impollinazione e alle api nutrici che selezionano gli insetti migliori.

Produzioni rilevanti per l’import-export mondiale

Una bella tavola imbandita non sempre risulta essere una buona tavola da un punto di vista qualitativo. Molti prodotti che acquistiamo quotidianamente sono di aspetto gradevole ed invitante, proprio perché geneticamente modificati. Una bevanda amata da molti e di cui non si può far a meno secondo tanti è il caffè. La sua produzione mondiale è altissima come la commercializzazione, pertanto risulta essere il prodotto più amato dalla popolazione. Il suo genoma è stato modificato per favorire una resistenza ai parassiti, un miglioramento dell’aroma e una riduzione della caffeina. Ovviamente le modifiche non sono dannose per la salute, ma manca l’informazione ed il consumatore ignaro acquista spesso senza possibilità di comprendere la sua scelta.

Alcune varietà di mela sono geneticamente modificate per avere una maggiore resistenza agli insetti. L’acquisto di sementi provenienti dal Nord America è una pratica diffusa anche in Italia, per cui un prodotto nasce già geneticamente modificato. Gli scambi commerciali hanno ovviamente alla base il raggiungimento di un introito, con il consenso delle aziende di produzione che mirano ad un aumento del guadagno sul raccolto totale.

Le patate sono geneticamente modificate in modo che il loro gusto risulti più dolce: quest’obiettivo viene raggiunto mediante il blocco di un enzima che favorisce la trasformazione di saccarosio in amido. Su altri prodotti agricoli la maturazione risulta rallentata come accade per i pomodori e i broccoli, le cui piante sono verdi più a lungo.

L’agricoltura in epoca di OGM

Molti prodotti OGM sono in grado di produrre un insetticida capace di allontanare i parassiti, con conseguente riduzione dei danni al raccolto. Il potente approccio della genetica in campo agricolo trascura un fattore rilevante: nonostante la perdita del raccolto, l’agricoltura ha attraversato da sempre periodi di carestia e periodi di intensa produzione. Successivamente c’è stato un adattamento delle tecniche di coltivazione e delle piantagioni in relazione ai cambiamenti climatici ed ambientali.Oggi l’equilibrio dei sistemi agrari corre dei rischi, a causa di mutazioni transgeniche e dell’inquinamento genetico dovuto alle sperimentazioni. Pur non essendoci danni alla salute, è necessario adottare una ferrea regolamentazione di settore sia per impedire le contaminazioni tra coltivazioni OGM e quelle non OGM, sia per impedire le speculazioni delle grandi industrie biotecnologiche.

Giuseppe Danielli
Informazioni su Giuseppe Danielli 6 Articoli
Giornalista, esperto di agro-alimentare e Direttore della testata editoriale NewsFood.com

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*